sabato 20 giugno 2009
mercoledì 3 giugno 2009
martedì 2 giugno 2009
"Che cos'è la realtà?"
Cliccando sul seguente link, è possibile leggere un'interessantissimo "saggio" che ruota attorno ad uno dei tanti problemi che da sempre ha interessato l'essere umano. Che cos'è la realtà? Ma soprattutto, cosa c'entra tutto questo con Roscharch e con il tema su cui ho deciso di impostare questo spazio sul web?
Immagino che ve lo stiate chiedendo...
E io fornisco subito la risposta.
Nei primi posts ho cercato di descrivere il personaggio, la sua funzionalità all'interno di un meccanismo che è stato, che è e che sarà pericoloso e utile alla società del reale... il reale non sempre è folle... è folle chi lo interpreta... ma la realtà può essere interpretata?
Prendiamo ad esempio i sondaggi...
I sondaggi? Perchè i sondaggi? Beh, se ne postano tanti sui blogs... tanto vale prenderli in considerazione! Bene, a questo punto un sondaggio può essere rappresentativo per una o più realtà. Oserei dire che raggruppa molte realtà soggettive per poi dedurne una, oggettiva, che mette in comunq tutte le altre. ma quanto c'è di realtà soggettive all'interno di ogni realtà oggettiva che viene messa in evidenza per ogni sondaggio? E' possibile una realtà oggettiva basata su più realtà soggettive? Soprattutto, che cos'è la realtà?
http://http://www.ilgiardinodeipensieri.eu/storiafil/matrix-1.htm#[1]
Immagino che ve lo stiate chiedendo...
E io fornisco subito la risposta.
Nei primi posts ho cercato di descrivere il personaggio, la sua funzionalità all'interno di un meccanismo che è stato, che è e che sarà pericoloso e utile alla società del reale... il reale non sempre è folle... è folle chi lo interpreta... ma la realtà può essere interpretata?
Prendiamo ad esempio i sondaggi...
I sondaggi? Perchè i sondaggi? Beh, se ne postano tanti sui blogs... tanto vale prenderli in considerazione! Bene, a questo punto un sondaggio può essere rappresentativo per una o più realtà. Oserei dire che raggruppa molte realtà soggettive per poi dedurne una, oggettiva, che mette in comunq tutte le altre. ma quanto c'è di realtà soggettive all'interno di ogni realtà oggettiva che viene messa in evidenza per ogni sondaggio? E' possibile una realtà oggettiva basata su più realtà soggettive? Soprattutto, che cos'è la realtà?
http://http://www.ilgiardinodeipensieri.eu/storiafil/matrix-1.htm#[1]
domenica 24 maggio 2009
Digital Identity Card
Era una notte buia e tempestosa
Su specchio di città buia e fangosa
Il pianto di Silvia il gelo aveva rotto
Nel lontano novembre 1988.
E correva l’anno 1990
Quando una ninna nanna nuova già si canta:
tutti a far le smorfie a quel nuovo arrivato
che a chiamar Fratello avrei presto imparato.
Correvano i giorni,
Tra andate e ritorni:
gli amici, la scuola, tanto da fare
volti conosciuti, altri da incontrare…
Il calendario si ferma nel ’93 e più in là,
davanti al monitor del Commodore 64 di papà.
Nel ‘95 con Bumpy la palla passavan le ore
Il passaggio di livello fu il mio primo amore.
Poi lo lasciai dopo quattro anni di follia
E Ken e gli slugs divennero la mia mania.
Ma il mio fratellino, giocatore onorario,
S’era schierato col mitico Super Mario.
Così nel 2000, già rassegnata,
mi alleai con Street Fighter e l’allegra brigata.
Ma al Web devo la mia vera passione,
che rapì subito la mia attenzione.
Così nel 2007 pongo fine all’ “esser liceale”
Tra siti web e Google, lo strano animale.
La mail, la chat, i forum piazzati qua e là
Divennero lo sfondo dell’ingresso all’Università.
E tra motori di ricerca e sistemi operativi
Cerco di inventarmi argomenti costruttivi.
In un 2009 a metà tra il bene e il male,
Ecco a tutti la mia carta d’identità digitale.
Su specchio di città buia e fangosa
Il pianto di Silvia il gelo aveva rotto
Nel lontano novembre 1988.
E correva l’anno 1990
Quando una ninna nanna nuova già si canta:
tutti a far le smorfie a quel nuovo arrivato
che a chiamar Fratello avrei presto imparato.
Correvano i giorni,
Tra andate e ritorni:
gli amici, la scuola, tanto da fare
volti conosciuti, altri da incontrare…
Il calendario si ferma nel ’93 e più in là,
davanti al monitor del Commodore 64 di papà.
Nel ‘95 con Bumpy la palla passavan le ore
Il passaggio di livello fu il mio primo amore.
Poi lo lasciai dopo quattro anni di follia
E Ken e gli slugs divennero la mia mania.
Ma il mio fratellino, giocatore onorario,
S’era schierato col mitico Super Mario.
Così nel 2000, già rassegnata,
mi alleai con Street Fighter e l’allegra brigata.
Ma al Web devo la mia vera passione,
che rapì subito la mia attenzione.
Così nel 2007 pongo fine all’ “esser liceale”
Tra siti web e Google, lo strano animale.
La mail, la chat, i forum piazzati qua e là
Divennero lo sfondo dell’ingresso all’Università.
E tra motori di ricerca e sistemi operativi
Cerco di inventarmi argomenti costruttivi.
In un 2009 a metà tra il bene e il male,
Ecco a tutti la mia carta d’identità digitale.
venerdì 22 maggio 2009
Perchè "Roscharch"?
La cosa più curiosa di Roscharch? La sua maschera. Ricordo una scena del film in cui Roscahrch inizia a spiare gli Watchmen e si confonde perfettamente tra la gente perchè non ha la sua maschera.
Punto primo: problema dell'identità
Pirandello? Svevo? Ma prendete chi volete... Freud? Chi vi convince? Chi ne ha parlato meglio? Credo che non sia casuale quella frase prononciata da Roscharch nel momento in cui vede due dei suoi ex colleghi camminare per la città. "Non mi hanno riconosciuto, non avevo la maschera." Strano, vero? Un "personaggio" senza la sua maschera non viene riconosciuto. Se avesse la maschera sarebbe classificabile, riconoscibile. Eppure è quello che accade tutti i giorni... La gente è per come gli altri pensano che sia. Ma chi sono gli altri? Siamo noi, gli altri, nella società dove l'identità si perde nel senso che diventa sempre più "senso comune" e non più "senso pieno". Un senso, per quell'identità che l'individuo attribuisce a se stesso, nessun senso, per quell'identità che si perde nella giungla sociale e centomila sensi per tutte le identità che ognuno di noi ha nel momento in cui è dato "in pasto agli altri".
Punto secondo: Roscharch... il test
Il mistero della maschera di Roscharch deve essere ricercata nell'omonimo test proiettivo inventato dallo psichiatra svizzero Hermann Roscharch che lo elaborò nell'anno 1911. il test mira a comprendere, a scavare nella profondità del soggetto in relazione al rilievo delle capacità di percezione in relazione ai fenomeni che gli si prospettano. Il test consiste nel sottoporre il soggetto alla visione di dieci macchie d'inchiostro in modo da ottenere un materiale adatto a rivelare le differenze individuali nel modo di percepire. lo stesso Roscharch (personaggio) è stato sottoposto al test. Non ha funzionato. Perchè? Mente.
Sta anche qui, la follia, la coerenza di Roscharch. Folle e assurdo nel mentire, estremamente coerente con i pensieri che gli passano per la testa. L'odore della morte è tutto ciò che ricorda, la menzogna è tutto ciò che espone.
Punto primo: problema dell'identità
Pirandello? Svevo? Ma prendete chi volete... Freud? Chi vi convince? Chi ne ha parlato meglio? Credo che non sia casuale quella frase prononciata da Roscharch nel momento in cui vede due dei suoi ex colleghi camminare per la città. "Non mi hanno riconosciuto, non avevo la maschera." Strano, vero? Un "personaggio" senza la sua maschera non viene riconosciuto. Se avesse la maschera sarebbe classificabile, riconoscibile. Eppure è quello che accade tutti i giorni... La gente è per come gli altri pensano che sia. Ma chi sono gli altri? Siamo noi, gli altri, nella società dove l'identità si perde nel senso che diventa sempre più "senso comune" e non più "senso pieno". Un senso, per quell'identità che l'individuo attribuisce a se stesso, nessun senso, per quell'identità che si perde nella giungla sociale e centomila sensi per tutte le identità che ognuno di noi ha nel momento in cui è dato "in pasto agli altri".
Punto secondo: Roscharch... il test
Il mistero della maschera di Roscharch deve essere ricercata nell'omonimo test proiettivo inventato dallo psichiatra svizzero Hermann Roscharch che lo elaborò nell'anno 1911. il test mira a comprendere, a scavare nella profondità del soggetto in relazione al rilievo delle capacità di percezione in relazione ai fenomeni che gli si prospettano. Il test consiste nel sottoporre il soggetto alla visione di dieci macchie d'inchiostro in modo da ottenere un materiale adatto a rivelare le differenze individuali nel modo di percepire. lo stesso Roscharch (personaggio) è stato sottoposto al test. Non ha funzionato. Perchè? Mente.
Sta anche qui, la follia, la coerenza di Roscharch. Folle e assurdo nel mentire, estremamente coerente con i pensieri che gli passano per la testa. L'odore della morte è tutto ciò che ricorda, la menzogna è tutto ciò che espone.
martedì 12 maggio 2009
sabato 9 maggio 2009
...E la storia continua...
Come avrete già capito, amo i fumetti che fanno pensare... Non che un Topolino o un Diabolik non lo facciano; ma preferisco quelli che ti danno davvero da pensare... quelli che non si capiscono alla prima lettura, quelli che ci fanno capire l'"oltre" della narrazione. Amo questo genere di fumetti e, fino ad ora, solo Moore c'è riuscito. E così, dopo il famoso blog di Elleboro postato l'anno scorso su quel pazzoide di V, (ricordate "V per vendetta"?)eccovene un altro, altrettanto folle: Roscharch degli Watchmen. detto questo non mi resta che augurarvi una buona visione, ragazzi...perchè...la storia continua!
giovedì 23 aprile 2009
At the beginning...
Chi ha visto Watchmen, conosce già questo personaggio. Chi ha letto i fumetti degli Watchmen di Alan Moore, lo conosce di più. Se non lo conoscete, DOVETE conoscerlo.
Che dire? C'è chi l'ha criticato, c'è chi non l'ha ascoltato, c'è chi l'ha deriso. Un buon personaggio deve essere sempre contraddetto, altrimenti non è un buon personaggio.
Mi rendo conto di quanto possa essere facile appioppare il puro pensiero dell' Esistenzialismo a questo personaggio. Wikipedia l'ha fatto.
Prima di iniziare a parlare di lui, è chiaro che bisogna far riferimento anche agli altri. E' un pò come diceva il vecchio, caro, forse un pò impolverato ma sempre attuale Ferdinand De Saussure: il Valore della pedina è dato dalla sua funzione in un contesto in cui vi sono anche gli altri pezzi in gioco sulla scacchiera.
Ho letto parecchie critiche su questo film, qualche apprezzamento, poche riflessioni. Questo perchè non tutti, per fortuna, lo hanno capito.
Il Comico è straordinario: impulsivo e tremendamente beffardo della vita. Alla fine è la vita che si prende gioco di lui. Il Comico è odiato spesso dai suoi compagni ma viene apprezzato da Roscharch che lo cita in ogni suo discorso, in ogni suo monologo. Lo scorrere repentino del tempo che incalza la vita di ognuno porta il Comico a vivere i momenti, le passioni, gli attimi senza pause per riflettere. Il tempo è relativo. Roscharch infatti dice:" Mio padre ha lasciato il suo lavoro di orologiaio da quando Einstein ha scoperto che il tempo è relativo."
Che dire di Doc Manhattan? Razionale, troppo razionale. Tutto fa parte del grande orologio che governa tutto e tutti. Gli stessi Watchmen sono funzionali gli uni agli altri, come se fossero gli ingranaggi di un enorme orologio che governa il mondo. Quando un pezzo non funziona, va eliminato. Ecco quello che è successo a Roscharch. Non si riconosce nell'espressione machiavelliana "il fine giustifica i mezzi" e quindi viene ucciso dai suoi stessi compagni. Roscharch non è un automa. Si rifiuta di non dire la verità e perde la vita per questo. Questo è essere folli, questo è essere coerenti. La coerenza si paga a caro prezzo. Per questo mi voglio soffermare su questo personaggio. Credo che sia di più di un semplice esponente di una corrente filosofica. la mente umana muta, la mente umana è corrotta, ma con si può bloccare un meccanismo, una struttura che va avanti già da tempo. E' questo il pensiero che vige. Tutto questo perchè se la loro missione è vegliare sull'umanità, chi veglierà sugli Watchmen?
Che dire? C'è chi l'ha criticato, c'è chi non l'ha ascoltato, c'è chi l'ha deriso. Un buon personaggio deve essere sempre contraddetto, altrimenti non è un buon personaggio.
Mi rendo conto di quanto possa essere facile appioppare il puro pensiero dell' Esistenzialismo a questo personaggio. Wikipedia l'ha fatto.
Prima di iniziare a parlare di lui, è chiaro che bisogna far riferimento anche agli altri. E' un pò come diceva il vecchio, caro, forse un pò impolverato ma sempre attuale Ferdinand De Saussure: il Valore della pedina è dato dalla sua funzione in un contesto in cui vi sono anche gli altri pezzi in gioco sulla scacchiera.
Ho letto parecchie critiche su questo film, qualche apprezzamento, poche riflessioni. Questo perchè non tutti, per fortuna, lo hanno capito.
Il Comico è straordinario: impulsivo e tremendamente beffardo della vita. Alla fine è la vita che si prende gioco di lui. Il Comico è odiato spesso dai suoi compagni ma viene apprezzato da Roscharch che lo cita in ogni suo discorso, in ogni suo monologo. Lo scorrere repentino del tempo che incalza la vita di ognuno porta il Comico a vivere i momenti, le passioni, gli attimi senza pause per riflettere. Il tempo è relativo. Roscharch infatti dice:" Mio padre ha lasciato il suo lavoro di orologiaio da quando Einstein ha scoperto che il tempo è relativo."
Che dire di Doc Manhattan? Razionale, troppo razionale. Tutto fa parte del grande orologio che governa tutto e tutti. Gli stessi Watchmen sono funzionali gli uni agli altri, come se fossero gli ingranaggi di un enorme orologio che governa il mondo. Quando un pezzo non funziona, va eliminato. Ecco quello che è successo a Roscharch. Non si riconosce nell'espressione machiavelliana "il fine giustifica i mezzi" e quindi viene ucciso dai suoi stessi compagni. Roscharch non è un automa. Si rifiuta di non dire la verità e perde la vita per questo. Questo è essere folli, questo è essere coerenti. La coerenza si paga a caro prezzo. Per questo mi voglio soffermare su questo personaggio. Credo che sia di più di un semplice esponente di una corrente filosofica. la mente umana muta, la mente umana è corrotta, ma con si può bloccare un meccanismo, una struttura che va avanti già da tempo. E' questo il pensiero che vige. Tutto questo perchè se la loro missione è vegliare sull'umanità, chi veglierà sugli Watchmen?
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